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Ente per la Gestione del
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone

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Il ripristino del fontanile e della roggia Scotti

L'intervento di recupero del fontanile, condotto nel mese di marzo 2007, č stato il primo di una serie di azioni programmate per il ripristino della risorgiva.

Ormai erano venute a mancare le originarie funzionalitą del sistema di opere idrauliche, e il pensare di riattivare l'intero corso della Roggia Scotti era una fantasia inattuabile. L'ambito di intervento č stato quindi letto in chiave naturalistica e storico testimoniale.

La riattivazione della risorgiva č stata effettuata mediante diverse operazioni:

  • la pulizia del capofonte (inattivo e privo di deflusso da alcuni decenni a causa del totale interramento dell' asta) con apposito barchino. E' stato inoltre asportato parte del materiale grossolano ammassato nella testa, avendo cura di non rimuovere totalmente il deposito organico accumulato. Nessun intervento (se non una blanda pulizia dai rovi per permettere gli accessi) č stato effettuato sulle rive e sulle sponde, per ridurre al minimo il disturbo arrecato, soprattutto nei confronti dell' avifauna nidificante.
  • la riattivazione della porzione prossimale dell'asta per una lunghezza di circa 300 metri, distanza funzionale al collegamento delle acque del fontanile con la gią citata zona umida sita a valle del fontanile.

Gli interventi hanno perseguito i seguenti obiettivi:

  • la massimizzazione della funzionalitą ecologica e naturalistica del luogo. Il sistema fontanile - roggia - zona umida - Lavandaia, rappresenta un continuum territoriale in cui l'acqua č presente in diverse forme, a costituire un ambiente seminaturale vario e diversificato. Una raritą per questi territori di pianura.
  • la valorizzazione del "sistema acqua" anche dal punto di vista didattico, informativo e, soprattutto, partecipativo.

Ecco allora il coinvolgimento di diversi soggetti (aziende agricole, Guardie Ecologiche del Parco, Protezione Civile) nelle periodiche operazioni di manutenzione e pulizia necessarie per la sopravvivenza del piccolo ecosistema.

Una lezione imparata dalla riscoperta di antiche consuetudini. Perchč non considerare dunque con maggiore attenzione una risorsa che, al pari di molte altre, non č da considerarsi illimitata?

Ci auguriamo che, alla luce della riconquistata vitalitą del luogo, le vicende di cui il Fontanile e la Roggia Scotti hanno fatto parte nei secoli inducano a riflettere anche su questo ultimo concetto.

Figura 1.
La roggia Scotti nella sua parte prossimale, a seguito dell' intervento di ripristino.
Figura 2.
Il tratto mediano della roggia durante le operazioni di ripristino.
Figura 3.
Il cippo indicante la proprietą: "Fontanile Gallarati Scotti Oreno".
Figura 4.
Una fase dei lavori, la posa della struttura del chiusino.
Figura 5.
Lo stesso luogo rappresentato in figura 2. Si noti il completo interramento della roggia, prima dell' esecuzione dei lavori.
Figura 6.
Salici capitozzati lungo la roggia interrata, prima dell'esecuzione dei lavori di ripristino.
Figura 7.
La testa del fontanile.
Figura 8.
Lo speciale barchino utilizzato per la pulizia del capofonte, durante la messa in acqua.
Figura 9.
La posa dei nuovi tubi emuntori, in sostituzione delle preesistenti tine in legno, non rinvenute.
Figura 10.
Nasturtium officinale.
Figura 11.
Petasites hybridus.
Figura 12.
Uno dei quattro piezometri posati.
Figura 13.
La zona umida a valle del fontanile ed alimentata dalle acque della roggia Scotti.
Figura 14.
Le acque in un tratto della roggia.
Figura 15.
Abbondante crescione (Nasturtium officinale) nelle acque delle zona umida a valle del fontanile.
Tavola 2.
Localizzazione originaria delle teste di fontana e del sistema di canali, tutt'ora riportata nelle mappe catastali in circolazione.
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