L’habitat delle sorgenti petrificanti (Cratoneurion)
L’habitat delle sorgenti petrificanti è rappresentato da ruscelli,
con presenza costante di acqua corrente, in cui avvengono fenomeni di travertinizzazione, cioè di formazione di travertini.
I travertini sono una roccia porosa, formata dalla precipitazione del
carbonato di calcio (calcare) di cui sono ricche le acque sorgive, che lo acquisiscono
durante la permanenza nel sottosuolo.
Una volta venute a giorno, le acque tendono a depositare parte del calcare su
tutte le strutture con cui vengono a contatto, rivestendo così con patine
via via più spesse le rocce, i sassolini, le foglie, i pezzi di legno, i muschi.
Questo fenomeno viene facilitato dalla presenza di cascatelle e di muschi, che
con meccanismi fisici e biologici accelerano la perdita di anidride carbonica
da parte delle acque, e quindi la precipitazione del calcare.
Il fenomeno avviene quindi con modalità molto differenti rispetto a
quanto si può osservare in molte stazioni del centro e sud Italia,
ove è legato al termalismo.
All’habitat è stato dato il nome di una comunità di Muschi (Cratoneurion)
particolarmente importante per il fenomeno di travertinizzazione.
Nelle condizioni più favorevoli si formano ammassi più grossi ed
articolati, quali il sistema a vaschette e cascate, costituito da una vasca di
ritenzione (pozza), seguita verso valle da una cascata in accrescimento, quindi
da una marmitta ed un accumulo finale.
Il fenomeno di travertinizzazione diminuisce progressivamente allontanandosi dalla
sorgente, conseguentemente alla precipitazione del calcare, fino a scomparire del
tutto dopo alcune centinaia di metri.
Le sorgenti petrificanti nel Parco
All’interno del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, gli habitat
delle sorgenti petrificanti si ritrovano in tutta l’area delle colline calcaree,
nel tratto iniziale dei ruscelli caratterizzati da presenza costante d’acqua.
Le ricerche effettuate nell’ambito del Progello LIFE Natura hanno evidenziato
che questi ambienti hanno nel Parco una diffusione molto maggiore rispetto a
quanto inizialmente conosciuto.
Le condizioni ambientali che si osservano nel Parco appaiono inoltre sostanzialmente
differenti da quanto è stato osservato nei Cratoneurion a nord delle Alpi,
ove il fenomeno avviene in genere in spazi aperti, su corsi d’acqua di maggiori
dimensioni, molto differenti dai ruscelli interni ai boschi presenti nel Parco.
I pericoli
I fattori più importanti per la conservazione dell’equilibrio di
questi ambienti sono la presenza costante dell’acqua, la temperatura delle
acque e la loro qualità.
I principali pericoli sono quindi rappresentati dai fenomeni che potrebbero
condizionare la quantità e la qualità delle acque sorgive,
come le modifiche nell’assetto del bacino per cause naturali (frane, smottamenti)
o dovute all’azione dell’uomo (lavori che comportano la
movimentazione del terreno), gli inquinamenti, l’improvviso aumento di
luminosità nei boschi in cui scorrono i ruscelli, a seguito di tagli eccessivi
o schianti.
Ma sono ovviamente da evitare anche tutti i comportamenti che potrebbero
causare l’alterazione diretta dell’habitat, come il transito di
mezzi o persone nell’alveo.
Dove osservare l’habitat delle sorgenti petrificanti?
I luoghi ove l’osservazione dell’habitat delle sorgenti petrificanti può avvenire più facilmente, con maggior soddisfazione per il visitatore e con la maggior sicurezza per l’ambiente, sono:
- In valle Santa Croce, in comune di Missaglia, alle sorgenti della Molgoretta, con due diverse situazioni di notevole interesse;
- La località Riunione, presso Cà del Soldato (Montevecchia);
- lungo la strada da Valfredda a Montevecchia alta.
L’osservazione è comunque possibile lungo molti dei ruscelli
nell’area di collina.
E’ indispensabile il massimo rispetto per l’ambiente, astenendosi
da qualsiasi manomissione!
In particolare, si raccomanda di non allontanarsi dai sentieri, e di non camminare
mai nell’alveo dei ruscelli.
Approfondimenti
- La flora delle sorgenti petrificanti
-
Lungo i ruscelli interessati dalla formazione di tufo calcareo sono presenti anche alcuni organismi fotosintetici appartenenti al gruppo delle Briofite...
- La fauna delle sorgenti petrificanti
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Il Gambero di fiume, i Plecotteri, gli Efemerotteri, il Ghiozzo, ...
- Interventi nell'habitat delle sorgenti petrificanti
-
Progetto LIFE Natura “Sorgenti petrificanti e prati magri in Valle Santa Croce”, cofinanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Lombardia con riferimento al bando LIFE Natura 2000.
- Relazioni del convegno sulla protezione del travertino nell'Unione Europea
Relazioni del Workshop "La protezione del travertino nell'Unione Europea - Criteri di studio ed esperienze gestionali" tenutosi a Brinzio il 24-25 settembre 2003, organizzato da Parco Regionale Campo dei Fiori, Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone e Parco delle Gole della Breggia.
Linee guida per lo studio e la gestione delle Sorgenti petrificanti e testi tecnici su geologia, idrologia e aspetti vegetazionali.- Mr. Traver Tino (applicazione Flash)
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Laboratorio virtuale, realizzato in collaborazione con il Parco Regionale Campo dei Fiori, ricco di informazioni, nozioni scientifiche, esperimenti e tante curiosità.
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