Vai ai contenuti

Ente per la Gestione del
Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone

Loc. Butto, 1 23874 Montevecchia (LC)
C.F. 94003030130 - Tel. 039.9930384 - Fax. 039.9930619
Sito: www.parcocurone.it - PEC: [email protected] - email: [email protected]

Sentiero n.7, Cernusco FS - Missaglia

Descrizione

Il percorso parte dalla stazione ferroviaria di Cernusco Lombardone e arriva a Missaglia. Il tempo totale di percorrenza è di cinque ore circa. Il percorso è segnalato sul territorio con segnavia n° 7. E' possibile raggiungere il luogo di partenza in treno oppure lasciare l'automobile presso il parcheggio della stazione; si prende la strada che porta in località Pianezzo (stazione Cernusco-Pianezzo: ore 0.40), da qui si raggiunge il torrente Curone e costeggiandolo si arriva in località Fornace inferiore (Pianezzo-Fornace: ore 0.30). Raggiungendo la località Fornace superiore, si cammina nel bosco fino a raggiungere la zona dei prati magri e, attraversandola, ci si porta in località Pianello (prati magri-Pianello: ore 1.00). Si imbocca sulla destra la carrareccia che attraversa a mezza costa l'estremità più elevata della Valle del Curone: si giunge sulla strada Lissolo-Montevecchia. Si attraversa la strada e si prosegue in piano lungo il sentiero che attraversa a mezza costa la valle S. Croce e conduce alla Cappelletta di Crippa (Pianello-Cappelletta di Crippa: ore 1.00). Si sale nel bosco lungo il costone sul quale, in corrispondenza dei punti più elevati, si incontrano tre vecchi appostamenti per la cattura degli uccelli. Si scende per il ripido sentiero che arriva in località Monte e da qui si prosegue per Missaglia (Cappelletta di Crippa-Missaglia: ore 2.00).

Inquadramento territoriale

Mappa 7

Il percorso parte dalla stazione ferroviaria di Cernusco Lombardone e arriva a Missaglia.

L'itinerario attraversa e percorre buone parte delle aree caratteristiche del Parco, partendo dalle zone pianeggianti di pianura a destinazione agricola, risalendo il crinale della collina di Montevecchia, scendendo nella Valle del Curone attraverso boschi e radure, per giungere ai caratteristici 'Cipressi' nella parte terminale del percorso, prima di riattraversare la testata della Valle del Curone, dell'Alta Valle Santa Croce e giungere attraverso il sentiero 'dei roccoli', l'abitato di Missaglia

.

Informazioni tecniche

Lunghezza:
Circa 12.5 km.
Dislivello in salita:
Il dislivello complessivo in salita,tenendo conto dei vari dislivelli, è di circa 350 metri. La quota di partenza è posta a 260 metri s.l.m, mentre l'arrivo è a 340 metri s.l.m. di quota. La quota più alta che si tocca è il Crocione, 504 metri s.l.m.
Tipologia:
Sentiero collinare in prevalenza in area boscata.
Difficoltà:
Per la classificazione è stato adottato il criterio di difficoltà escursionistiche approvato dal CAI, cioè 'T','E','EE', e 'EEA'. Sono escluse quindi categoricamente le difficoltà di tipo alpinistico. Il presente percorso rientra nella categoria 'E'.
Attrezzature ed abbigliamento consigliato:
Da escursionismo: scarponcini da trekking, zainetto, borraccia ed abbigliamento adeguato alla stagione e per eventuale pioggia o maltempo.
Periodo consigliato:
I sentieri del Parco sono percorribili in tutte le stagioni, tenendo conto che nel periodo primaverile ed autunnale può esserci presenza di fango (i terreni sono molto argillosi) a causa delle piogge più abbondanti.
Punti di assistenza:

Informazioni turistiche

Argomenti di interesse:
Riserva Naturale Valle S. Croce e alta Val Curone. Nel cuore dell'area collinare, nella zona settentrionale del territorio del Parco, si situa la Riserva Naturale di Valle Santa Croce ed Alta Valle del Curone che presenta estese superfici a bosco. E' proprio all'interno della Riserva che nascono le sorgenti dei torrenti Curone e Molgoretta.
Cosa vedere:
Piana della Bernaga: anticamente questa piana era occupata da un lago che fu fatto bonificare, nel periodo longobardo, dalla regina Teodolinda per incentivare l'insediamento di questa zona.
Fornace bassa o inferiore: è un'antica fornace che ha particolare interesse dal punto di vista storico. Andando verso la cascina Malnido, in tempi remoti, tutto il territorio era occupato da una fornace romana. La fornace presentava dei grossi forni in cui veniva cotta l'argilla per ottenere i mattoni per l'edilizia. Infatti questo territorio è molto ricco di argilla, estratta per questi scopi.
Torrente Curone: questo torrente è il risultato del confluire a valle di numerose sorgenti localizzate nella Valle del Curone, situata nella zona collinare della Riserva Naturale V.S. Croce e alta Val Curone. Il torrente attraversa da nord a sud tutta l'area del Parco: in comune di Lomagna confluisce nel torrente Molgoretta. Risalendone il corso si possono attraversare i diversi ambienti geologici presenti e leggere l'evoluzione del territorio.
Castello di Cernusco Lombardone: sull'altura in cui si ergono le rovine del castello, doveva esistere una fortificazione edificata dai Romani e riutilizzata dai Longobardi. I resti che possiamo ammirare risalgono alla prima metà del XIV secolo. La torre situata sullo spigolo sud-est è di origine trecentesca edificata con pietre sagomate. L'altra torre, mancante di due lati, situata sullo spigolo nord, fu edificata con pianta rettangolare e ha un'altezza di dieci metri. Il palazzo baronale vero e proprio, costruito in ciottoli e mattoni disposti a spina di pesce, presenta finestre monofore e un loggiato.
Galbusera Nera e Galbusera Bianca: la denominazione gallicus albus agger, da cui deriva il nome Galbusera, ricorda la presenza in quest'area di antichissimi insediamenti di origine gallica. I due insediamenti rurali, collocati a mezza costa su un pendio, furono collegati fra di loro nell'Ottocento. In quel periodo la coltura preponderante era la vite: il terreno porta segni evidenti del profondo e antico intervento trasformatore dell'uomo nel completo terrazzamento dei pendii. Galbusera Bianca, più a sud nella valle, ha caratteri di nucleo insediativo compatto e di piccole dimensioni più che di una struttura agricola; ciò è dimostrato dalla presenza di una piccola chiesa. Le costruzioni sono spoglie e raccolte intorno alle corti. Galbusera Nera, più a nord, è costituita da due edifici che si sviluppano in modo semplice e lineare.
Prati magri: (vedi sezione Rete Natura->Habitat->Prati magri).
Cappelletta di Crippa: è dedicata alla Madonna Immacolata ed è certamente un luogo molto amato e frequentato dagli abitanti della zona. Si trova immersa nella folta vegetazione dei boschi di Crippa e si presume che la sua origine sia molto lontana nel tempo. Le cappelle erano dei punti precisi nella viabilità del passato: la strada che passa tra i boschi e di fianco alla cappelletta, era tra le più frequentate e conosciute. C'era un importante incrocio tra i vari percorsi che portavano a Montevecchia, Missaglia e Lomagna. Quindi in passato, la cappelletta, oltre ad essere meta di devozione, era anche luogo di sosta e protezione per i viaggiatori. Tuttora conserva la sua struttura originaria, molto semplice e lineare.
Sorgenti petrificanti: (vedi sezione Rete Natura->Habitat->Sorgenti petrificanti).
Terrazzo di Mindel: la fascia meridionale del Parco è costituita da depositi fluvioglaciali originati dalla fusione delle acque dei ghiacciai Mindelliani che trasportavano e depositavano verso valle grandi quantità di materiale detritico come blocchi, ciottoli, ghiaia e sabbia. Tra 700.000 e 300.000 anni fa durante la glaciazione Mindelliana, la coltre glaciale che scendeva dalla Valtellina arrivò a lambire il Parco, circondandolo senza però riuscire a scavalcare i suoi rilievi collinari.
Fornace alta o superiore: è un nucleo rurale di particolare interesse posto in una posizione leggermente rialzata a dominare la sottostante strada che attraversa la valle del Curone. Gli edifici conservano alcuni elementi caratteristici della vita e della cultura del passato, come edicole murali, pozzi e perfino due forni per la cottura del pane. La località ha assunto la denominazione di 'Fornace alta' per distinguerla dalla vicina 'Fornace bassa' dove c'era la fornace nella quale venivano fabbricati i mattoni, facendo cuocere l'argilla estratta nelle vicine cave.
Cava di argilla: in questo luogo anticamente veniva estratta l'argilla, utilizzata poi nella vicina fornace per fare i mattoni.
Stagno: la presenza di acqua, ferma e poco profonda, crea un ambiente ideale per una vegetazione specializzata. Inoltre, una ricca fauna acquatica anima l'ambiente dello stagno, trovando in esso il cibo, il rifugio e anche il luogo ideale per la riproduzione.
Terrazzamenti e muri a secco: vi sono esempi di antichissimi terrazzamenti, realizzati con murature a secco, per lo sfruttamento agricolo del territorio.
Boschi termofili con querce morte: Nelle zone più alte ed assolate del territorio del Parco, troviamo boschi formati da specie termofile, cioè amanti delle zone calde. Qui rovere e roverella formano boschi quasi puri, in associazione con carpino nero e orniello. In questo bosco troviamo molte querce morte che comunque svolgono ancora un ruolo importante perché ospitano varie specie animali.
Via dei roccoli: lungo il percorso, in corrispondenza dei punti più elevati, si incontrano tre vecchi roccoli ormai in disuso, ma utilizzati, fino a qualche decennio fa, per la cattura degli uccelli a scopo venatorio; le reti venivano tese tra gli alberi disposti in modo molto regolare. Solitamente i roccoli erano posizionati sui crinali dei rilievi e sui valichi alpini, lungo la rotta di migrazione di molte specie di uccelli .
Vigneti e piante officinali: inoltrandosi sui sentieri che costeggiano i terrazzi coltivati ad erbe officinali, si nota l'inconfondibile presenza del vigneto, disposto in una perfetta armonia di spazi e colori. Le piante aromatiche-officinali ben si adattano al clima particolarmente mite dei ronchi terrazzati; questi terreni sono interessati principalmente dalla coltivazione di due specie: la salvia e il rosmarino.
Cascina Bagaggera: lungo la valle del Curone, sorge questo caratteristico nucleo rurale attraversato dalla strada. L'edificio principale è costituito da un corpo unitario e lineare scandito da sei partiture: nelle quattro centrali si sviluppa un portico con loggia su sostegni in mattone. Si scorge l'insegna di una vecchia osteria che testimonia il passato fiorente di questo centro che un tempo era comune indipendente.
Deserto: nel XVI secolo, con questo toponimo, veniva indicata una cascina, abitata nel 1570 da una famiglia; oggi, con lo stesso termine, ci si riferisce all'area boschiva, priva di qualsiasi costruzione, situata appena sopra la strada che da Lissolo porta a Montevecchia. Fino all'inizio del secolo la cascina era abitata da una famiglia di contadini che coltivava il terreno terrazzato degradante verso la valle del Curone. Come ultima testimonianza di questa presenza sono rimaste alcune piante di vite tra la vegetazione boschiva.
Cipressi: sulla sommità dell'ampio costone svetta nel cielo un gruppo di cipressi. Ci troviamo nell'area dei prati magri che possiedono elevato pregio naturalistico per la presenza di elementi floristici mediterranei quali delle rare specie di orchidee.
Punti di ristoro:
  • Azienda vitivinicola la Costa
  • Nuova Trattoria Belvedere
  • Hostaria Fornaci
  • Azienda Agrituristica Bagaggera

Come arrivarci

In auto:
Da Milano, tangenziale est direzione 'Vimercate - Lecco', proseguendo poi su viabilità ordinaria fino a Cernusco Lombardone.
In treno:
Linea ferroviaria Milano - Lecco - Sondrio. Stazione di Cernusco Lombardone.
Parcheggio:
Presso il parcheggio della stazione.

Torna ai sentieri

Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone
Loc. Butto, 1 - 23874 Montevecchia (LC) — C.F. 94003030130, P.I. 02236220139
Tel. 039.9930384, PEC [email protected]
Albo pretorioContattiPrivacy