L'azione dei torrenti
L'ultima fase di modellamento del territorio è rappresentata dall'azione erosiva e di trasporto dei torrenti attuali che hanno concorso alla formazione delle principali valli e dei terrazzi alluvionali presenti nella zona meridionale del Parco.
Quest'area. caratterizzata da una morfologia prevalentemente pianeggiante. è formata da depositi di origine fiuvio-glaciali trasportati a valle delle acque di fusione dei ghiacciai. L'enorme quantità di materiale è stata trasportata da numerosi torrenti che divagavano nelle aree antistanti i ghiacciai.
Su questa pianura formata da depositi di origine fluvio-glaciale si sono impostati gli attuali torrenti (Molgora. Lavandaia e Curone). Quando il fiume inizia ad erodere profondamente la propria pianura alluvionale. questa diventa irraggiungibile dalle periodiche inondazioni e nasce così un terrazzo alluvionale. I terrazzi alluvionali sono dei ripiani distribuiti a gradinata nella valle del torrente. I gradini più alti sono i più antichi.
Il torrente Curone, così come la Molgoretta e il Lavandaia durante il loro corso trasportano delle particelle fini (argilla e sabbia) in sospensione e detriti più grossolani e pesanti sul fondo. Se la velocità della corrente è elevata possono essere trasportati dal fiume detriti più grossi. questi detriti trasportati sul fondo del torrente erodono il letto dei fiume. Nello stesso tempo la forza della corrente strappa nuovo materiale dal letto e dalle sponde del fiume trasportandolo a valle. Perciò durante i periodi di piena il fiume esercita la massima capacità erosiva, mentre in quelli di magra la tendenza principale è quella di depositare i sedimenti.
Quando il fiume raggiunge le zone pianeggianti, procede tranquillamente, diminuisce la velocità della corrente ed il corso diventa sinuoso descrivendo delle anse dette meandri.
L'acqua nella parte interna della curva rallenta e deposita parte del suo carico, mentre nella parte esterna ha una velocità maggiore e sbatte con forza contro la sponda erodendola. L'ansa del fiume può diventare sempre più pronunciata e chiudersi su se stessa. fino ad abbandonare il meandro. dando luogo ad un nuovo tratto più rettilineo. In questo modo si formano i meandri abbandonati ben visibili lungo il torrente Curone.
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