Il fiorume

Il fiorume non è solo il residuo che si raccoglie nei fienili, ma anche e soprattutto un miscuglio di semi di elevato pregio naturalistico, intenzionalmente prodotto a partire da un prato naturale o semi-naturale mediante trebbiatura diretta del fieno.

Il fiorume viene raccolto con speciali macchine (in inglese brush harvester o seed stripper), trainate da un trattore, da un motocoltivatore, da un quad o da un mezzo analogo. A differenza della classica mietitrebbia, che taglia l'erba, queste macchine "spazzolano" l'apice degli steli delle piante e quindi raccolgono in un apposito cassone il seme ben maturo. Il fatto che l'erba non venga tagliata è importante, perché significa che dopo la raccolta del fiorume si potrà comunque pascolare oppure raccogliere il fieno nello stesso prato: la raccolta del fiorume è dunque una modalità interessante di integrazione del reddito.

Il significato di questa proposta assume particolare valore nelle aree protette regionali, per promuovere materiale da semina destinato ad interventi di ripristino ambientale, quali il recupero delle aree dismesse e delle cave.

La normativa comunitaria ha di recente permesso l'istituzione e la compilazione del Registro dei Prati Donatori Lombardi nelle aree idonee all'Interno dei SIC, riconoscendo automaticamente le produzioni miscugli di sementi autoctone ivi localizzate.

Il Parco di Montevecchia si presta dunque in molte delle sue aree a questa potenziale produzione, seppure di nicchia e "innovativa".

La produzione di fiorume da prati ubicati all'interno del SIC ha rappresentato l'occasione per organizzare una giornata tematica nella data del 7 giugno 2014 presso i terreni di Cà del Soldato.

Nella prova dimostrativa si è potuto assistere al funzionamento della specifica macchina di produzione canadese, visibile nei due momenti di raccolta e scarico del materiale.

Per maggiori informazioni e comunicazioni è disponibile l'opuscolo redatto dal Parco Monte Barro e dal Centro Flora Autoctona:

Centro Flora Autoctona - Il fiorume: una risorsa per la biodiversità

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Dr. Niccolò Mapelli
Ufficio Agricoltura
Parco di Montevecchia e Valle del Curone
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